Rimestanze

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Filippo da Messina
[ Messina 1200 , ]
Oi Siri Deo, con forte fu lo punto
Oi Siri Deo, con forte fu lo punto
che gli occhi tuoi, madonna, isguardai, lasso!
chè sì son preso e da vostr'amor punto,
ch'amor d'ogn'altra donna per voi lasso.
Non fino di penare uno sol punto,
per omo morto a voi, donna, mi lasso,
non sono meo quanto d'un ago punto:
se mi disdegni, be[n] moragio, lasso!
Poi non son meo ma vostro, amor meo fino,
preso m'avete como Alena Pari,
e non amò Tristano tanto Isolda
quant'amo voi, per cui penar non fino;
oi rosa fresca che di magio apari,
merzè vi chiamo: lo meo male solda.
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Froncillo Maria
[ , ]
NO A TUTTE LE GUERRE
Non camminerò su queste piste rosse
invase dai cavi della televisione,
non percorrerò questi sentieri di sabbia
né piangerò per i pesci condannati
e gli uccelli ancorati alla terra.
Non accetterò né rese né vittorie,
scoprirò solo l’amara sconfitta
della mia umanità.
Le donne coi loro biechi mitragliatori
non mi inganneranno più di quanto
mi abbia ingannato la vita,
non esalterò il loro coraggio
ma solo il loro virile senso della morte.
Ricorderò invece i loro volti ardenti
nelle marce accorate per la
riconquista del loro corpo,
il loro grido per l’amaro diritto
d’essere donne in un mondo
alle donne nemico.
Non celebrerò questa pace
che scorre nelle titolazioni
di uno spettacolo mai finito,
sul dolore di uomini ormai invisibili,
sul genocidio dei curdi, oscurato
da una camera obbediente.
Non crederò a questa pace televisiva,
a questo scenario abbandonato,
a questa tenda calata fra noi
e il dolore di tutti gli emarginati
dal gioco del potere.
Piangerò per i bambini senza dimora,
le donne senza diritti,
gli uomini condannati alla fuga,
le case smembrate dalle bombe
che la nostra follia ha chiamato intelligenti.
Grido contro questa pace più di quanto
mi sia stato dato di urlare
per la guerra.
La pace che noi vogliamo sta
sulle nostre mani tese, nell’amore
che porti, sulla frontiera dei
nostri pregiudizi, un accorato piangere
per i morti sconosciuti.
Mai sarà pace se non l’avremo
impressa nel cuore di ogni umano,
se non la impareremo dai nostri
figli che da sempre ce la chiedono
senza il diritto di averla,
la riconosceremo nella loro speranza
di un mondo senza ingiustizia.
La leggeremo nei loro sogni senza paura
nel loro passo veloce sopra
una terra inviolata.
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Girlanda Lucia
[ Messina 1941 , Torino 1978 ]
Trasforinazioni
Sono perdute nei fiocchi di neve
le trame dell'inverno le sottili
verbalità
le rondini trapassano i cortili
nessuno più nelle foglie del cedro
riconosce la breve
formalità.
Ogni cosa è contratta al nuovo sole
più non si vanno le creature nude
fioriscono alle labbra le parole.
Mi chiedo ora chissà
quale venture, soffrirà l'amore
quale fiorita lo dispoglierà
pur se pareva la stagione lieve
quale novembre gli darà colore
e se adesso comincia o si conclude.
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Gli Opera
[ Messina 1975 , 1981 ]
Stelle su di noi
Pulita e semplice
con gli occhi grandi tu
mi sembri un angelo
quel seno piccolo
nasconde l'anima
e c'è da chiedersi
forse tu sei sola come me
una corsa e via
a ballare con te
sulla spiaggia con te
con la voglia di te
poi nel silenzio mi vuoi
e stelle su di noi
forse tu
tu sei sola come me
questa notte io
sulla spiaggia con te
da sognare con te
mi innamoro di te
stretti e abbracciati ora noi
e innamorati
se ti allontani da me
ho paura perchè
ho bisogno di TE
poi nel silenzio mi vuoi
e stelle su di noi
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Goethe Johann Wolfgang von
[ Francoforte 28/08/1749 , Weimar 22/03/1832 ]
Colui che non è in grado di darsi conto di tremila anni rimane al buio e vive alla giornata.
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Gori Pietro
[ Messina 14/08/1865 , Portoferraio 08/01/1911 ]
Addio a Lugano
Addio Lugano bella o dolce terra pia
cacciati senza colpa gli anarchici van via
e partono cantando con la speranza in cuor.
E partono cantando con la speranza in cuor.
Ed è per voi sfruttati per voi lavoratori
che siamo incatenati al par dei malfattori
eppur la nostra idea è solo idea d'amor.
Eppur la nostra idea è solo idea d'amor.
Anonimi compagni, amici che restate
le verità sociali da forti propagate
è questa la vendetta che noi vi domandiam.
E questa la vendetta che noi vi domandiam.
Ma tu che ci discacci con una vil menzogna
repubblica borghese un dì ne avrai vergogna
noi oggi ti accusiamo in faccia all'avvenir.
Noi oggi ti accusiamo in faccia all'avvenir.
Cacciati senza tregua andrem di terra in terra
a predicar la pace ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi, la guerra agli oppressor.
La pace tra gli oppressi la guerra agli oppressor.
Elvezia il tuo governo schiavo d'altrui si rende
d'un popolo gagliardo le tradizioni offende
e insulta la leggenda del tuo Guglielmo Tell.
E insulta la leggenda del tuo Guglielmo Tell.
Addio cari compagni amici luganesi
addio bianche di neve montagne ticinesi
i cavalieri erranti son trascinati al nord.
I cavalieri erranti son trascinati al nord.
[Vittorio Emanuele, figlio di un assassino
Evviva Gaetano Bresci che uccise Umberto I]