Rimestanze

Rosinella Celeste Lucas
[ Messina , ]
La forma incautafarò la valigia e me ne andrò
piegata in tasca la sofferenza,
porterò nel mare del mio cuore
il tuo, piantato
come una roccia carsolina
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Non chiedere da dove vengo
Non ho un paese mio
I luoghi che conosco
li assorbo per istanti
poi dimentico.
Forse sei solo tu
Un luogo della mia vita.
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Peperoncino
Quando la vita ti sembrerà
Inutile, vuota e scipita
Soffrega il tuo cuore con peperoncino
Ti darà l'ironia giusta
Per ogni vanità.
Quando l'inizio dell'alba
Ti parrà un plenilunio
Attendi il profumo dell'appuntito uncino
Come si attende il sole
Quando la Primavera ti parrà Inverno
Con le sue gelide ineluttabili verità
Vola nella sua galassia rosseggiante
Verso il colore più inebriante della Natura
Quando la noia ti piove attorno
- che sembra Autunno - senza una scossa
Porta il pensiero al Sud
E tutto sarà nuovamente Luce
Abbagliante visione, ma stordimento felice
Quando la solitudine
Sarà l'unica voce nello sconforto
II peperoncino ti darà il pizzicore
Intermittente
Della dolce follia del primo amore
Come incantesimo che la bocca
Esalta e scioglie.
Peperoncino!
Non meriti
Questo diminutivo improprio:
tanto sei grande !
da “Il tempo dilatato” (PAN-Milano)
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A mia madre
Ti ho amata di più
Mentre andavi raccolta
Con la tua pena stretta in cuore.
Per celare l’amarezza che mi morde
Ti grido parole che incupiscono
Il messaggio del tuo sorriso.
Tutta la tenerezza e il pianto
Caduti sulle tue spalle calde
Mentre ti allontanavi…
E non erano i vuoti tra le case
Non gli alberi di quell’inverno
Non i ciottoli innumerevoli
Che ti separavano da me.
da “POESIE” Editrice D’ANNA-Me-Fi
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Giochi
Vorrei raccogliere quella voce
Lanciata oltre la sponda fiera
Dei nostri giochi,quando burlavamo
un traghetto impossibile.
Forse è rimasta laggiù, nell’aria
Innaturalmente immobile.
Ora quel luogo profuma
Di oleandri e di mimose..
Ma io ricordo nel tuo ultimo saluto
Quasi un gioco, un sapore di erba fresca..
E quel tuo agitarti
Da capriolo.
da “POESIE” Editrice D’ANNA-Me-Fi
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ISTRIA
Scogliera riarsa
Che raggrumi
Le case bianche
Di Rovigno…
Nel vicolo pulito di silenzi
Stride tra le fessure
Come un cuore spaccato
Una parete di mare.
Luoghi ignoti e subito riconosciuti
Che assorbite nelle pietre e nei bagliori
Le case e le rocce
Dove s’infrange il tempo…
da “LA FORMA INCAUTA” (Bino Rebellato editore Padova)
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